La qualità dell'insilato dipende principalmente da quella del foraggio utilizzato.
Le perdite in sostanza secca ed i cambiamenti qualitativi dell'insilato non possono essere eliminati del tutto, ma possono essere minimizzati con l'uso di buone pratiche gestionali.
E’ utile tagliare il foraggio verde al mattino presto se il periodo previsto d'appassimento è di diversi giorni, tagliare invece a giornata avanzata se le condizioni d'essiccamento sono buone e la trinciatura è programmata per il giorno successivo. Insilare il foraggio ad un adeguato contenuto d'umidità (a seconda del tipo di silo e di foraggio, tra il 30 ed il 50% di S.S.) per minimizzare le perdite dei reflui e massimizzare il compattamento della massa insilata.
Ottenere particelle di lunghezza pari ad 1cm. per le graminacee e 0.6 cm. per il mais, conservando comunque un 20% di particelle di lunghezza superiore a 2.5 cm. per garantire la presenza di fibra “strutturata”.
Altri consigli pratici: riempire il silo senza pause, evitare la contaminazione con il terreno, compattare la massa per escludere ossigeno e favorire lo sviluppo di lattobatteri, se opportuno, impiegare inoculi commerciali per migliorare le fermentazioni, sigillare il silo con un telo plastico a bassa permeabilità, attendere due settimane prima di aprire il silo, per raggiungere la fase di stabilità, asportare quotidianamente almeno 10-15 cm. d'insilato dal fronte, impiegando una fresa per ottenere una superficie liscia, asportare solo la quantità destinata all'alimentazione quotidiana della mandria.
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